Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Modena

Il Dott. Agr. Badiali Giorgio ha inviato il seguente contributo:

Dalla Processionaria dei pini alla Cameraria degli ippocastani

Da questo momento (periodo marzo-aprile) e fino a settembre, non si deve più sentire parlare di interventi di difesa diretti contro la Processionaria dei pini. Anche la raccolta dei nidi invernali, da eseguirsi entro febbraio-marzo, diventa ora priva di ogni significato pratico.

Al contrario, si deve già rivolgere particolare attenzione e predisporre eventuali interventi di difesa contro la Cameraria ohridella, principale parassita degli ippocastani, iniziando con l'apposizione dei mezzi di monitoraggio avvenuta in aprile e con la programmazione di eventuali interventi.

Entrambi questi insetti rappresentano oggi i principali fitofagi aggressori per il fogliame delle due specie arboree citate, molto rappresentate su gran parte del territorio nazionale.


Nel rispetto di quanto riassunto nel sottotitolo, deve essere accantonato da ora e fino a settembre, qualsiasi tipo di intervento contro la Processionaria del pino, in quanto assolutamente fuori tempo, perché le larve mature che sono state presenti per tutto l'inverno sulle piante, rifugiate entro i caratteristici nidi biancastri, in questo periodo sono già scese al suolo ed a pochi centimetri di profondità si stanno verificando le loro trasformazioni in crisalidi.

Da queste forme, avranno origine gli adulti della nuova generazione soltanto durante l'estate, per cui le prime larvette su cui orientare gli eventuali interventi di difesa con Bacillus Thuringiensis, si presenteranno nel mese di settembre e non prima, pertanto si rimanda ogni azione a quel periodo.

Al contrario, per quanto riguarda gli ippocastani che possono essere aggrediti vistosamente dall'insetto Cameraria ohridella, devono cominciare sin da ora (mese di aprile) i controlli dei voli degli adulti, per rivolgere in tempo debito contro le larvette che nasceranno tra poco (orientativamente in maggio), gli eventuali interventi fitosanitari.

I controlli dei voli vengono eseguiti monitorando le trappole a feromoni già esposte (dalla prima decade di aprile) o controllando visivamente la presenza degli adulti in riposo lungo i tronchi o visibilmente svolazzanti nelle giornate più tranquille, in attesa degli accoppiamenti e delle ovideposizioni che saranno effettuate sul fogliame ormai completamente disteso.

La nascita delle prime larve è facilmente identificabile dalla presenza sul fogliame di tante piccole gallerie circolari di forma e dimensione della testa di uno spillo, che col tempo tendono ad allungarsi trasversalmente anche di qualche centimetro.

Il momento più adatto per eseguire qualsiasi tipo di intervento alle chiome, corrisponde appunto all'atto della verificata presenza delle larvette, escludendo ovviamente di intervenire durante il periodo della fioritura.

I prodotti fitosanitari dotati di buona efficacia per il contenimento delle infestazioni, vanno ancora ricercati fra quelli tuttora autorizzati per l'uso ed il commercio, contenenti i principi attivi abamectina, imidacloprid, azadiractina, diflubenzuron, triflumuron, ecc.

Questi prodotti possono essere usati anche se l'infestazione è già in atto da qualche tempo, cercando comunque di eseguire gli interventi più precocemente e senza lasciare crescere troppo le larve entro le gallerie che in ogni caso devono ancora contenerle per riuscire ad eliminarle totalmente, evitando così la schiusura dei nuovi adulti.

Nei casi particolari in cui non sia stato possibile prima, ma sempre sotto la necessaria guida e responsabilità di un esperto Fitopatologo, l'intervento può essere eseguito anche in II° generazione, ma sempre contro le nuove giovani forme larvali.

Volendosi orientare sul metodo di intervento endoterapico, consigliabile soprattutto nelle situazioni più difficoltose (piante molto alte, cortili, adiacenza abitati, ecc.), i prodotti ancora consigliabili ed autorizzati per l'uso da parte esclusivo di personale specializzato, devono contenere i principi attivi abamectina, imidacloprid, azadiractina, da effettuarsi molto tempo prima dell'inizio fioritura o meglio al termine della stessa, per evitare il più possibile di interferire sugli insetti pronubi e sul complesso della fauna utile, solitamente molto presente in quel periodo.

In ogni caso, prima di effettuare qualsiasi tipo di intervento (alle chiome od endoterapico) è doveroso da parte del responsabile del procedimento tecnico, che potrà avvalersi ovviamente dell'intervento di uno specialista in materia, accertare che ricorrano veramente i presupposti per giustificare e consigliare le azioni che si prevede di intraprendere, tenendo in debito conto anche l'eventuale attività residua dei prodotti a seguito di interventi eseguiti nella o nelle passate stagioni.

IL FITOPATOLOGO
(DR.AGR. GIORGIO BADIALI)

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